Category: Outdoor projects

  • Avanguardie Urbane | Borondo “Piedad” una pietà urbana contemporanea è il dono dell’artista spagnolo per Metropoliz a via Prenestina – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Piedad

    Borondo, 2013
    Acrilici su intonaco cadente
    Roma, via Prenestina 913

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano
    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Foto
    999Contemporary
    The Blindeyefactory

     

     

     

     

     

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    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]M[/dropcap4]etropoliz è il realizzarsi di un progetto a carattere sociale firmato dall’ antropologo Giorgio De Finis, l’ex fabbrica di salumi Fiorucci ospita ad ora circa duecento persone provenienti da praticamente ogni parte del mondo. Lo stabile è una grande architettura industriale che fino al 2009 ospitava il ciclo produttivo della nota marca di saluti, in seguito allo spostamento della produzione a Pomezia, l’edificio viene occupato e destinato all’integrazione, ed al recupero in chiave sociale. Rappresenta ad oggi una soluzione abitativa pacifica ed alternativa ma soprattutto un esperienza multiculturale di rara intensità, ed è proprio al suo interno, tra le differenti attività che sorge il MAAM.
    In netta contrapposizione con le più istituzionali MACRO e MAXXI, la galleria fa della sue peculiarità il vero e proprio punto di forza, gli artisti invitati a dare il proprio contributi verranno chiamati attraverso un fitto passaparola andando a creare nel tempo una grande collettiva d’arte che oltre ad avvicinare le persone del posto e che garantirà alle stesse una protezione contro lo sgombro coatto.
    È proprio Borondo l’ultimo in ordine di tempo a prestare la propria arte all’eccellente progetto, l’artista ancora una volta mette in scena l’ennesima sequenza delicata proseguendo spedito verso il suo sviscerare con autenticità, delicatezza e grande impatto visivo quelle che sono le pieghe più profondo della natura umana. Borondo agisce sulla parete attraverso un tratto agitato, intenso come non mai, tornano le sue figure nude ed evanescenti, accennate, quasi intrise nella calce, vengono qui raffigurate nell’istante di un bacio, morbido, semplice e dannatamente vero.

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”via prenestina 913, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Avanguardie Urbane | Specter “Structures” un’imponente opera ispirata a Escher donata dall’artista di Brooklyn alla città per riqualificare il sottopasso di via Silvio d’Amico a Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Structures

    Specter, 2013
    Acrilici su cemento
    Roma, via Silvio D’Amico

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary
    The Blindeyefactory

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]I[/dropcap4]l lavoro di Gabriel Specter è innanzitutto fortemente connesso con il luogo dove prende vita, l’artista statunitense si adopera a creare lavori in cui la componente di immersione sia totale, possiamo trovare una fedele riproduzione di un vecchio negozio sotto forma di vere e proprie installazioni, sono lavori che si ispirano fortemente alla gente del posto, alle storie, l’architettura del luogo, la pubblicità presenti in quel determinato spot, rompono la noia innestandosi tra le viuzze e gli anfratti dei muri, interagendo con essi e di conseguenza con chi ci si trova di fronte.
    Segnando il proprio percorso ed operato in veri e propri progetti, salta immediatamente all’occhio una delle produzioni più interessanti, quella che vede l’interprete agire attraverso stilemi fortemente legati a delle strutture, con una forte influenza geometrica. “Structures” appunto è il filone che vede Specter interagire con lo spazio attraverso grandi configurazioni, la componente dello spazio anche qui è fortemente marcata e radicata offrendo all’artista l’opportunità di setacciare e un ambito decisamente più astratto quelli che sono gli sviluppi visive che si aprono attraverso il suo immaginario, mostrandoci ancora un esperienza nuova osservando una parete dapprima anonima.
    Per la sua facciata romana Gabriel Specter opta per un bella realizzazione ottica, il gioco di quadrati assemblati noterete, osservando in profondità le immagini, che presenta degli errori, questi fanno si che il lavoro generi una serie di effetti ottici incredibili con tridimensionalità e profondità a farla da padrone, un inganno per la vista documentato nelle fasi di realizzazione e nell’eccellente risultato finale

    [/spb_text_block]

  • Avanguardie Urbane | Borondo dona alla città una sua grande opera sull’educazione visiva dei bambini a San Lorenzo – Roma

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    Logout project

    Borondo, 2013
    Acrilici su cemento
    Roma, via Scalo San Lorenzo 89

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma II
    Foto
    999Contemporary
    Video by
    Jack Daverio

     

     

     

     

     

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    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]L[/dropcap4]o scorso week-end è stato lanciato l’invito, abbandonare il proprio computer, lo schermo, la propria finestra sul mondo per recarsi in strada ad alzare il naso, ad assaporare e scoprire tutti i dettagli, gli odori, le sensazioni quindi che solo scrutando con i propri occhi, dal vivo, possono essere trasmesse.

    Si chiama “Logout” il progetto, e rappresenta il primo step o invito ad unirsi, a scendere in strada facendo logout da facebook, andare a vivere le esperienze in prima persona, per scoprire quanto forza ed energia si nascondano dietro una pennellata. L’idea, prodotta dalla galleria romana con il patrocinio del Municipio Roma II, prende forma dall’incontro di diverse personalità, la curatela di Stefano S. Antonelli con la supervisione di Gianluca Marziani, le sempre ottime pitture Oikos e il management di Francesca Mezzano. Questa prima facciata nel quartiere San Lorenzo a Roma ha visto al lavoro quel mostro di Borondo che nonostante la pioggia ha portato a termine un’altra delle splendide opere.

    Un uomo si erge, potente ridondante in tutta la sua forza, il volto coperto come a non voler guardare in un attimo di timidezza, nudo nel mondo, lo vedi da lontano mentre ti avvicini a piedi e ti domandi chi possa essere, ti avvicini e continui ad osservare sempre più incuriosito finché, una volta arrivato, ti scopri meravigliato di fronte alle mille pennellate che ne compongono le forme, le profondità e le viscere, in tutta la sua orgastica emozione, Borondo.

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_gmaps address=”89 Viale dello Scalo San Lorenzo, Roma, Lazio, Italia” size=”208″ type=”satellite” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_video link=”http://www.youtube.com/watch?v=dZfc8GITJSM” full_width=”no” width=”1/2″ el_position=”last”]

  • Avanguardie Urbane | Con “Primary”, Derek Bruno, street artist di Atlanta regala alla capitale un’opera sul rapporto tra oggettivo e soggettivo, a Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Primary

    Derek Bruno, 2013
    Acrilici su intonaco stratificato
    Roma, piazza del Gazometro

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]C[/dropcap4]hristopher Derek Bruno da Atlanta, Georgia, é uno dei componenti di spicco del gruppo Graffuturism che sta spopolando in Europa e Stati Uniti. Tutti giovani provenienti dal mondo del writing che hanno saputo evolvere il lavoro  artistico fino a farsi notare internazionalmente per la qualità delle loro capacità espressive. Derek Bruno, di origine italiana realizza un opera murale curata da Stefano S. Antonelli della 999Contemporary di Testaccio. Un opera di sette metri per quattro in puro stile astratto geometrico in cui l’artista compone con una linea bianca e tre quadrati in prospettiva una lettura del rapporto da oggettivo-soggettivo interrrogando la verità. La linea rappresenta la realtà, a sinistra la visione oggettiva, a destra la visione soggettiva e, ad incrociare, tre “fette” di interazione con la realtà nei colori base, CYMK, quelli da cui derivano tutti gli altri. “Perché usare altri colori se tutti derivano dai primari” dice Derek Bruno la cui ricerca si basa su rapporto tra oggetiivo e soggettivo. Osservando l’opera si vedono dei punti di contatto visivo tra le trasparenze che generano nuovi colori “sono i contatti tra noi, quelli che cambiano la visione delle cose e ci portano alla visione soggetiva delle cose” osserva l’artista.

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_gmaps address=”piazza del Gazometro, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Avanguardie Urbane | Moneyless “Derazionalizzare Piacentini”. Un’installazione site-specific dell’artista di Lucca per mettere in crisi il razionalismo del grande architetto autore dell’imponente portale di ingresso dell’università La Sapienza di Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Derazionalizzare Piacentini

    Moneyless, 2013
    Lana & nylon
    Roma, piazzale Aldo Moro

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma II
    Università La Sapienza
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]L'[/dropcap4]opera di Moneyless consiste in due grandi installazioni site-specific  in lana e nylon sospese su piazzale Aldo Moro, la porta d’ingresso dell’università La Sapienza di Roma. Il piazzale é dominato dal portale monumentale progettato da Marcello Piacentini nel 1933, una pietra miliare dell’architettura razionalista, solo angoli a 90°.

    Le strutture di Moneyless nascono come prismi wireframe sospesi nei boschi, nella natura e quando le ho viste per la prima volta sono stato colpito dalla componente poetica che riuscivano ad evocare, un’immagine geometrica che muta col mutare del punto di vista, sullo sfondo del caos naturale. Realizzarle sullo sfondo di un archetipo di architettura razionalista era una sfida, derazionalizzare Piacentini, questo ho chiesto a Moneyless, creare due opere in grado di disturbare la razionalità a 90° del grande architetto.

    Sculture effimere, la cui vita, dal momento in cui vengono liberate dal loro creatore, evolve in relazione all’ambiente, mutando e arrivando a dissolversi in esso, soggette come sono agli agenti atmosferici. La cifra stilistica di Moneyless tanto sui muri quanto ancor più nelle sue sculture è quella della sottrazione, della creazione di forme ridotte ai minimi termini con una forte tensione interna, che nasce proprio dalla lettura di elementi reali traslati in elementi irreali. Forme che vivono nel mondo delle idee, che rappresentano le idee di realtà dell’artista. Forme solidificate dallo sguardo dello spettatore che galleggiano nello spazio sostenute da invisibili fili che le ancorano ad esso. Forme che, quando dialogano con le architetture, le infondono quella sintesi vettoriale necessaria ad una percezione profonda dell’essenza della realtà. Il mondo delle forme geometriche pure e semplici viene eletto da Moneyless a protagonista della sua infinita ricerca espressiva che tutt’oggi avanza in questa direzione.

     

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”piazzale aldo moro, roma” size=”208″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_video link=”http://vimeo.com/64244779″ full_width=”no” width=”1/2″ el_position=”last”]

  • Avanguardie Urbane | Sbagliato “Giunto strutturale”, l’artista anonimo dona alla città eterna una sorprendente opera di “campionamento architettonico” su un’edificio liberty di via Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Giunto strutturale

    Sbagliato, 2013
    Acrylic on public wall
    Roma, via Ostiense 80

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    di Sbagliato

    [dropcap4]G[/dropcap4]iunto Strutturale segna l’interruzione della continuità di un’opera. L’opera è il mondo che conosciamo. In questo caso particolare si riduce a suolo e cielo, terra e aria. Scavando ancora più a fondo, sostanza e spirito. L’opera è un tentativo di congiunzione di questi due aspetti, dove la sostanza trova la propria rappresentazione attraverso il suolo. A volte neanche ci accorgiamo di averlo sotto i nostri piedi, ma al tempo stesso avvertiamo il bisogno interiore di modificarlo e renderlo a nostra misura. (Architettura) Dall’altra parte la rappresentazione dello spirito viene simbolizzata dal cielo, la sfera celeste. In architettura il giunto strutturale prevede che, nel momento in cui una parte dell’opera collassi, quella non danneggiata rimanga stabile. Ma questo accade solo in architettura. Nella realtà dei fatti, il giunto strutturale usato da noi mette in evidenza quanto l’intera architettura della nostra realtà sia labile: se questa nostra realtà dovesse crollare su stessa, la seconda parte dell’opera rimarrebbe in piedi inconsapevole dell’accaduto, ma se la struttura dello spirito crollasse, tutto franerebbe. L’intangibile è condizione della sopravvivenza della sostanza, della terra, della nostra stessa esistenza.

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_gmaps address=”via Ostiense 80, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Avanguardie Urbane | Gaucholadri “Fuga de capitales”, il duo argentino regala alla città un’opera murale per riflettere sulla crisi, a Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Fuga de capitales

    Gaucholadri, 2013
    Acrylic on public wall
    Roma, via Ostiense

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]G[/dropcap4]aucholadri è un duo di artisti argentini con uno stile che è un mix concettuale e pittorico, ombre nere con animali, oggetti e cose che ristagnano sulla parete e che vengono accompagnate da frasi che ne spiegano il significato, a volte ironico più spesso riflessivo, il grande elicottero nero che prende possesso del sottopasso romano di via Ostiense che ci annuncia una “fuga di capitali” effetto della crisi globale, è il chiaro esempio della particolarità di questi artisti che riescono con grande semplicità a centrare il significato e a sbatterlo in faccia la pubblico.

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”via ostiense 71, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Memorie Urbane street art festival 2013

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Memorie Urbane street art festival 2013

    Gaeta (Lt), may – june 2013
    Dal East
    Faith47
    MP5
    Romeo
    Martina Merlini
    Sbagliato
    Lucamaleonte
    Borondo
    Sam3
    Malabrocca

    Curatore
    Salvatore Solko
    Produzione
    Turismo Creativo in collaborazione con 999Contempoary e Walls

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    Da memorieurbane.it

    [dropcap4]P[/dropcap4]er il secondo anno il Festival triplica gli artisti, 12 infatti gli invitati provenienti da tutto il mondo: Alice Pasquini, Borondo, DALeast, Faith47, Hyuro, Lucamaleonte, Malabrocca, Martina Merlini, Moneyless, Romeo, Sam3 e Sbagliato. E raddoppia le location approdando anche a Terracina, con l’intento di avviare così un progetto che possa coinvolgere un sempre maggior numero di nuclei urbani del litorale laziale. Dal 20 aprile al 30 maggio gli artisti si alterneranno per le strade di Gaeta e Terracina, animando luoghi e superfici non convenzionalmente legati alla ricezione di interventi artistici e vivacizzando culturalmente le due città. In contemporanea con gli interventi degli artisti si svolgeranno appuntamenti collaterali: workshop tenuti da street artist, una conference sull’Urban Art ed eventi serali in varie location delle città coinvolte.

    [/spb_text_block]

  • Avanguardie Urbane | Romeo dona al quartiere Testaccio un’opera di 60 metri criptica e affascinante tra simbolismo e calligrafia per riqualificare il terribile muro grigio di via Galvani

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Senza titolo

    Romeo, 2013
    Acrilici e spray su intonaco sbucciato
    Roma, via Galvani

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma Centro Storico
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]D[/dropcap4]omenico Romeo ha preso possesso di questo muro di 60 metri in Via Galvani a Roma, architettando un incredibile lavoro denso di stile e molto variegato. Romeo ha utilizzato appieno tutta la lunghissima parete messagli a disposizione, attraverso il suo personalissimo approccio calligrafico l’artista fa muovere le sue lettere sulla superficie, le stesse si agitano e cambiano colore ed aspetto, segni camaleontici  vengono interrotti da repentini cambi di colore per poi tornare con nuova energia ed attraverso un pigmento diverso e ancora vengono staccate da una serie di cerchi, per concentrarsi e stringersi verso il centro del tondo, bellissimo.

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_gmaps address=”via galvani 37, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Avanguardie Urbane | Lucamaleonte & Hitnes “Catalogo”. I due street artists romani regalano al quartiere Ostiense un’opera monumentale per riqualificare il sottopasso di via delle Conce ora interamente affrescato

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Catalogo

    Hitnes & Lucamaleonte, 2013
    Acrilici su cemento
    Roma, via delle Conce

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary
    Video
    Jack Daverio

     

     

     

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]L[/dropcap4]ucamaleonte ed Hitnes per lavorare ad un nuovo sottopassaggio romano questa volta quello in Via delle Conce. Facendo quindi seguito al Dream Team che ha lavorato su quello di Ostiense, restiamo ancora una volta sbigottiti da “Catalogo”, nome dell’ultima produzione portata a termine dai due street artist romani.

    Tempo fà sono passato sotto quel ponte, c’era il grigio, il tetro, la muffa e l’umidità tipica di situazioni urbane come questa, un luogo brutto del quale si fà presto a dimenticare la fisionomia, ma poi ci torni e c’è qualcosa di completamente diverso, la natura ha preso il sopravvento in un luogo che non ti aspetti, un eccezione fantastica, gli animali, la fauna e la flora unite, come in un immaginaria giungla che con potere calamitino ti trascina al suo interno. Ci si muove aprendosi la strada tra le piante di Lucamaleonte, un paesaggio verde dipinto a tinte black and white, eccezionali e reali, ancora avanti passo dopo passo e lo sguardo si incrocia con gli animali di Hitnes, sono fantastiche belve poste a guardia, scrutano, osservano, spaventano, è il loro nuovo regno, noi gli abitanti/passanti siamo gli ospiti.

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”via delle conce 12, roma” size=”208″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_video link=”http://vimeo.com/65821399″ full_width=”no” width=”1/2″ el_position=”last”]