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  • Avanguardie Urbane | Gaia “Sbudellare l’identità della città”, lo street artist di Baltimora dona alla capitale due grandi dipinti murali per una lettura della storia di Ostiense-Garbatella-San Paolo attraverso gli sventramenti di epoca fascista per riqualificare il sottopasso di via Giustiniano Imperatore

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    Sbudellare l’identità della città

    Gaia, 2013
    Acrilici su cemento
    Roma, via Giustiniano imperatore 5

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

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    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]D[/dropcap4]opo la splendida serie di facciate dipinte insieme al Dream Team in quel di Ostiense, Gaia continua il suo personale sodalizio con Roma, prolungando la sua permanenza nella città eterna e prodigandosi in un nuova piccola serie.
    Il grande street artist si addentra letteralmente nelle contraddizioni viscerali di una metropoli come Roma, sospesa tra passato e presente, tra scavi per riportare alla luce tracce e vecchie memorie dell’antico impero e nuove costruzioni ispirate alle stesse. Questo è il vero senso di “Sbudellare l’Identità della Città”, una profonda opera su Roma e per Roma, da amare, osservare e digerire attraverso l’infinità dei dettagli proposti.

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  • Avanguardie Urbane | Moneyless, Gaia, Ozmo, 2501, Martina Merlini, Andreco, Tellas, insieme per donare alla città un’opera epica per riqualificare il sottopasso Ostiense

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    Sottopasso Ostiense

    Moneyless
    Gaia
    Ozmo
    2501
    Tellas
    Martina Merlini
    Andreco
    Acrilici su cemento
    Roma, via Ostiense 71
    2013

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma VIII
    Foto
    999Contemporary

     

     

     

     

     

     

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    di Diego Fadda ilgorgo.com

    [dropcap4]L[/dropcap4]a caratura degli artisti è fuori discussione, quello che abbiamo visto prendere forma giorno per giorno è stata una combinazione pazzesca, ogni artista nel proprio personale modo ha lavorato su una porzione per andare ad interagire poi con tutti gli altri, il risultato è un lavoro camaleontico nella sua interezza, non ci sono balbettii o incongruenze, si tratta di un lungo cambiare ed evolversi, linee, geometrie, texture, forme, astrattismi, volti e mani, si susseguono e si muovono sulla parete e sul colonnato ad uno ad uno, c’è un lavoro di ricchezza e dettaglio spaventoso in ogni metro di facciata coperto tanto che non si sà dove posare lo sguardo. Lavori dimensionali che abbracciano tutto il sottopassaggio, escono e ritornano in un lungo carosello di emozioni con un impatto disarmante ed un esplosività emozionale inaudita, questi sono i progetti che vogliamo vedere, la trasformazione del grigiore cittadino in un vulcano di colori, forme e stili diversi.

     

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_gmaps address=”piazza del Gazometro, roma” size=”208″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_video link=”http://www.youtube.com/watch?v=1MQpwjFbqfw” full_width=”no” width=”1/2″ el_position=”last”]

  • Con Borondo e Alice a The Others Art Fair, 999 in prigione a Torino! (Si la sede della fiera è una ex prigione)

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    THE OTHERS ART FAIR
    Torino 9-11 nov 2012

     

    189729_433541273373689_1350430726_n

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    This fair is the only venue we could stay. Independent mood this fair spreads convinced us to make a deal with this open-minded venture but remember, our art comes from the street. Even if to doubt is our style of thinking at 999, we don’t have any doubts, THE OTHERS are Borondo and Alice. Get ready for the show.

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  • Borondo solo show “Isterofimìa”

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Isterofimìa

    Borondo, mostra personale
    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Project Management
    Francesca Mezzano
    27 ott-15 dic 2012

    Isterofimia-Banner

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    di Stefano S. Antonelli

    [dropcap4]A[/dropcap4] gennaio durante la mostra “Vandalism” alla 999 entra un ragazzo con un rotolo di due metri e mezzo in mano e si mette a guardare i lavori appesi alle pareti. Lo guardo, quel rotolo era ingombrante, infastidiva gli altri ospiti, la 999 è un piccolo spazio. “Che cos’é?” gli chiedo e lui mi risponde che è una cosa che andrà ad attaccare per strada quando farà buio. Ho detto “ok, srotola fammi vedere” sono dovuti uscire tutti per permettergli di srotolare quella carta. La gente era sulla porta che voleva vedere. Il ragazzo dispiega tutto quell’enorme rotolo a terra. Prima c’è stato un attimo di silenzio e poi quel verso di ammirazione spontanea che facciamo tutti, un “oooh” corale si è propagato nella sala. Ho guardato quello che c’era su quella carta, ho guardato il ragazzo negli occhi e gli ho chiesto “l’hai fatto tu?” e lui mi ha sorriso e mi detto “si”. Mi ha detto solo “si”. Il ragazzo aveva 21 anni, parlava con accento spagnolo, si chiamava Borondo e raccontava che faceva questi lavori in strada da parecchio tempo e io continuavo a fissare la carta e avevo la nettissima sensazione di trovarmi davanti ad un grande artista. C’è voluto quasi un anno di lavoro ma finalmente eccoci qua, é la sua prima vera mostra finalmente nella disperata incertezza che la nostra stupida galleria sia troppo piccola per un artista così grande.

    ***

    di Sabina de Gregori dal catalogo della mostra – © Riproduzione riservata

    [dropcap4]G[/dropcap4]onzalo Borondo è nato nel 1989 in un piccolo paese della Spagna, Valladolid, ma da subito va a vivere a Segovia, la città che per prima influenzerà le sue scelte artistiche e che lo aiuterà a capire quali sono i luoghi migliori in cui agire: le strade, i muri e le piazze diventeranno la fonte privilegiata per arrivare alla conoscenza e all’espressione di sé.

    A quattordici anni si trasferisce a Madrid e qui frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Inizia a fare graffiti e tag in giro per la città e il classico bombing sui treni, inserisce nei suoi lavori dei puppet – in cui diminuiscono le lettere e aumentano i disegni – ma capisce subito che non è quello lo stile che caratterizzerà il suo linguaggio artistico più maturo. Per un breve periodo si serve anche degli stencil con lo scopo di lanciare messaggi politici e sociali.

    È proprio Madrid a segnare la sua crescita personale e artistica. Grazie all’incontro con il suo maestro Jose Garcia Herranz ha la possibilità di imparare e cimentarsi con tecniche e linguaggi nuovi. Come un pittore del Cinquecento Borondo va a bottega e usa ogni tipo di materiale. Lavora con il carboncino, l’olio e la tempera, sperimenta nuovi mezzi di espressione per arrivare a comprendere che per lui la migliore galleria è la strada. Gli anni trascorsi a Madrid hanno formato nell’artista una sorta di doppia identità: da un lato il writer e dall’altro il pittore classico, elementi che convergono perfettamente dopo anni di lavoro e studio, in questa mostra.

    Nel 2005, diciassettenne, espone per la prima volta a Palazzo Segovia in una mostra di pittura dal titolo Ecce Homo in cui la figura umana era protagonista; l’evento ha avuto molto successo e tutti i pezzi sono stati sold out.

    A 18 anni entra a far parte del collettivo Trauma (Taller revolutionario de arte urbana de Madrid) con cui fa azioni e lavori che da solo gli erano impossibili e collabora con la Brigades anti-gris: lavano via la vernice grezza dai muri con cui il comune aveva coperto i graffiti e fanno riemergere i disegni.

    Sempre a Madrid espone in altre tre mostre: nel 2010 nella Galeria EM7, nel 2011 Hole of Fame in cui espone manifesti, e l’ultima nel 2012 Status Symbol, in collaborazione con An Wei.

    L’elemento che distingue Borondo dagli altri street artist e che è determinante nella sua crescita artistica e nella ricerca di un proprio linguaggio è da ricercare nella sua biografia. Il padre, infatti, era un restauratore e Gonzalo è cresciuto tra quadri classici, proporzioni perfette, volti cerulei, panneggi e paesaggi che hanno formato definitivamente il suo gusto.

    Tra i suoi materiali preferiti c’è il vetro mentre la tecnica che più gli corrisponde è quella del graffio, il vero spartiacque del suo lavoro. Con il suo trasferimento da Madrid a Roma vetro e graffio sono diventati la forma indissolubile del suo personalissimo e originale linguaggio.

    Come dice lui stesso: “Il vetro ha qualcosa che gli altri materiali non hanno. È fragile ma resistente allo stesso tempo. È un mistero che ancora non sono riuscito a capire”.

    Nei suoi pezzi, inizialmente, tracciava linee di contorno come fossero veri bozzetti preparatori, ora invece le linee sono state sostituite con i graffi, che “incorniciano” la macchia ottenuta con la vernice e stesa con il rullo. La scoperta del rullo è stata un ulteriore passaggio, gli permette infatti grande velocità di stesura, uniformità e compattezza. È diventato il suo pennello, i suoi lavori appaiono così sempre più ariosi, le linee più espanse e volte a comprendere ampie porzioni di spazio.

    Borondo è arrivato nella capitale il 14 ottobre 2011 per frequentare l’Accademia. Qui ha conosciuto il movimento 15 ottobre, ha presto imparato l’italiano e ha osservato a lungo la città. A Roma come a Madrid si può lavorare per strada con grande libertà, la vera differenza è il rapporto con il Tempo e con la Storia. Nella città spagnola c’è l’ossessione contemporanea del nuovo sinonimo di pulito: si tende a eliminare le tracce del passato creando strutture all’avanguardia su modello americano. A Roma questo non può succedere ed è proprio in questo contesto che Gonzalo ha scelto di confrontarsi, sperimentare e crescere artisticamente, avvicinandosi sempre di più all’identificazione con il proprio lavoro.

    Borondo preferisce i grandi formati, ma non per il consueto motivo della street art “più grande è il lavoro più persone lo possono vedere” ma per un maggiore senso di libertà. Nel grande formato è implicato tutto il corpo, la brutalità è estremizzata e il gesto primordiale della creazione più ampio.

    Proprio per questo motivo Isterofimìa rappresenta un passaggio molto importante per il suo linguaggio, non abituato ai formati piccoli, agli spazi chiusi e a delle regole simmetriche ben precise. Allo stesso tempo questa costrizione lo ispira, gli mostra una nuova strada espressiva e il tema degli scomparsi scava nel profondo della sua personalità, privata e di artista.

     

     

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  • Sam3, onirico, nero e profondo per Outdoor festival a Ostiense district – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Outdoor
    urban art festival

    Sam3, 2012
    Acrilici su intonaco stratificato
    Roma,via Ostiense

    Curatore
    Simone Pallotta
    Produzione
    Nu Factory & 999Contemporary
    in collaborazione con Walls

    Sponsor
    OIKOS
    Dissent
    Tramp

     

    Screen-shot-2012-07-19-at-00.38.26-342x488

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]S[/dropcap4]arà un’edizione memorabile di questo festival. Organizzata da Nu Factory e 999Contemporary in collabrazione con Walls, l’edizione 2012 vede al lavoro un gruppo di artisti straordinari, ecco come la descrive Diego Fadda de ilgorgo.com

    L’edizione di quest’anno, curata da Simone Pallotta è divisa in due fasi la prima a cavallo tra Luglio ed Agosto, la seconda ed ultima a Settembre. I primi ad intervenire saranno lo spagnolo Sam3, abile video maker è sopratutto famoso per i suoi enormi muri coperti da forme umane nere senza volto ma pregne di significati, l’americano Momo che padroneggia una tecnica più astratta fatta di colori vivaci e giochi di luce, interagisce con la superficie dove lavora dividendosi fra installazioni, sculture ed opere su muro, e infine il sorprendente Borondo, il giovane artista spagnolo con base a Roma, è dotato di uno stile personale unico, padroneggia qualsiasi tecnica, i suoi lavori sono delle vere e proprie tele a cielo aperto, i suoi ritratti trasmettono allo spettatore un livello di emotività altissimo. Tre personalità diverse, con stili e modalità artistiche differenti che interverranno ognuno in una propria grande superficie messagli a disposizione.

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”via ostiense 353, roma” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Momo realizza una grande opera sulla facciata Italgas per Outdoor festival a Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Outdoor
    urban art festival

    Momo, 2012
    Acrylic on wall
    Roma,via Ostiense

    Curatore
    Simone Pallotta
    Produzione
    Nu Factory & 999Contemporary
    in collaborazione con Walls

    Sponsor
    OIKOS
    Dissent
    Tramp

     

     

    Screen-shot-2012-07-19-at-00.38.26-342x488

     

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    [dropcap4]S[/dropcap4]arà un’edizione memorabile di questo festival. Organizzata da Nu Factory e 999Contemporary in collabrazione con Walls, l’edizione 2012 vede al lavoro un gruppo di artisti straordinari, ecco come la descrive Diego Fadda de ilgorgo.com

    L’edizione di quest’anno, curata da Simone Pallotta è divisa in due fasi la prima a cavallo tra Luglio ed Agosto, la seconda ed ultima a Settembre. I primi ad intervenire saranno lo spagnolo Sam3, abile video maker è sopratutto famoso per i suoi enormi muri coperti da forme umane nere senza volto ma pregne di significati, l’americano Momo che padroneggia una tecnica più astratta fatta di colori vivaci e giochi di luce, interagisce con la superficie dove lavora dividendosi fra installazioni, sculture ed opere su muro, e infine il sorprendente Borondo, il giovane artista spagnolo con base a Roma, è dotato di uno stile personale unico, padroneggia qualsiasi tecnica, i suoi lavori sono delle vere e proprie tele a cielo aperto, i suoi ritratti trasmettono allo spettatore un livello di emotività altissimo. Tre personalità diverse, con stili e modalità artistiche differenti che interverranno ognuno in una propria grande superficie messagli a disposizione.

    [/spb_text_block] [spb_gmaps address=”11 Via del Commercio, Roma, Lazio, Italia” size=”300″ type=”roadmap” zoom=”14″ fullscreen=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

  • Borondo reinterpreta il mito di Platone sull’edificio del circolo Mario Mieli per Outdoor festival a Ostiense – Roma

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Outdoor
    urban art festival

    Borondo, 2012
    Acrilici si intonaco stratificato
    Roma,via Ostiense

    Curatore
    Simone Pallotta
    Produzione
    Nu Factory & 999Contemporary
    in collaborazione con Walls

    Sponsor
    OIKOS
    Dissent
    Tramp

     

     

    Screen-shot-2012-07-19-at-00.38.26-342x488

     

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    Borondo reinterpreta il mito di Platone sulle due facciate del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma per Outdoor urban art festival 2012.

    [dropcap4]S[/dropcap4]arà un’edizione memorabile di questo festival. Organizzata da Nu Factory e 999Contemporary in collabrazione con Walls, l’edizione 2012 vede al lavoro un gruppo di artisti straordinari, ecco come la descrive Diego Fadda de ilgorgo.com

    L’edizione di quest’anno, curata da Simone Pallotta è divisa in due fasi la prima a cavallo tra Luglio ed Agosto, la seconda ed ultima a Settembre. I primi ad intervenire saranno lo spagnolo Sam3, abile video maker è sopratutto famoso per i suoi enormi muri coperti da forme umane nere senza volto ma pregne di significati, l’americano Momo che padroneggia una tecnica più astratta fatta di colori vivaci e giochi di luce, interagisce con la superficie dove lavora dividendosi fra installazioni, sculture ed opere su muro, e infine il sorprendente Borondo, il giovane artista spagnolo con base a Roma, è dotato di uno stile personale unico, padroneggia qualsiasi tecnica, i suoi lavori sono delle vere e proprie tele a cielo aperto, i suoi ritratti trasmettono allo spettatore un livello di emotività altissimo. Tre personalità diverse, con stili e modalità artistiche differenti che interverranno ognuno in una propria grande superficie messagli a disposizione.

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  • Outdoor Urban Art Festival – Roma

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    Outdoor
    urban art festival

    Roma, lug-set 2012

    Borondo
    Momo
    Sam3

    Curatore
    Simone Pallotta
    Produzione
    Nu Factory & 999Contemporary
    in collaborazione con Walls

    Sponsor
    OIKOS
    Dissent
    Tramp

     

     

    Screen-shot-2012-07-19-at-00.38.26-342x488

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]S[/dropcap4]arà un’edizione memorabile di questo festival. Organizzata da Nu Factory e 999Contemporary in collabrazione con Walls, l’edizione 2012 vede al lavoro un gruppo di artisti straordinari, ecco come la descrive Diego Fadda de ilgorgo.com

    L’edizione di quest’anno, curata da Simone Pallotta è divisa in due fasi la prima a cavallo tra Luglio ed Agosto, la seconda ed ultima a Settembre. I primi ad intervenire saranno lo spagnolo Sam3, abile video maker è sopratutto famoso per i suoi enormi muri coperti da forme umane nere senza volto ma pregne di significati, l’americano Momo che padroneggia una tecnica più astratta fatta di colori vivaci e giochi di luce, interagisce con la superficie dove lavora dividendosi fra installazioni, sculture ed opere su muro, e infine il sorprendente Borondo, il giovane artista spagnolo con base a Roma, è dotato di uno stile personale unico, padroneggia qualsiasi tecnica, i suoi lavori sono delle vere e proprie tele a cielo aperto, i suoi ritratti trasmettono allo spettatore un livello di emotività altissimo. Tre personalità diverse, con stili e modalità artistiche differenti che interverranno ognuno in una propria grande superficie messagli a disposizione.

     

     

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  • Borondo “Punto de vista, punto de mira”, una grande installazione di vetro e ferro del giovanissimo artista spagnolo per riflettere sul rapporto tra inclusione ed esclusione sociale, in mostra pubblica sul lungotevere per tutta l’estate

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    Punto de vista, punto de mira

    Borondo, 2012
    Acrilici su vetro

    Curatore
    Stefano S. Antonelli
    Produzione
    999Contemporary
    Project Management
    Francesca Mezzano

    Dipinto con vernici ecologiche
    OIKOS
    Patrocinio
    Roma Capitale Municipio Roma Centro Storico
    Foto
    999Contemporary
    Glora Viaggioni

     

    Lungo-il-tevere-roma

     

     

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    [dropcap4]S[/dropcap4]teet art in mostra sul Lungotevere a Roma. 999Contemporary presenta Borondo, “Punto de vista, punto de mira” installazione site specific del vincitore del PREMIO 2012 “LUNGO IL TEVERE ROMA”.

    Stesera, 5 luglio 2012 alle 21.00 l’opera di enormi dimensioni sarà svelata al pubblico presso la banchina del lungotevere, lato Trastevere tra il ponte Palatino e il ponte Testaccio, dove rimarrà in esposizione fino alla fine di agosto, quando sarà conferito il premio all’artista.

     

     

    [/spb_text_block]

  • SBAGLIATO solo show “1.0”

    [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [boxed_content type=”whitestroke” pb_margin_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

    1.0

    SBAGLIATO solo show
    Curated by Stefano S. Antonelli
    21 jun-27 jul 2012

     

    Sbagliato-locandina

    [/boxed_content] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

    ABITARE I MURI

    di Prof. Francesco Careri
    Fondatore gruppo Stalker, LAC Università Roma Tre
    Estratto dal libro 1.0 SBAGLIATO solo show

    [dropcap4]L[/dropcap4]e installazioni murali di Sbagliato sono interventi sofisticati e al tempo stesso semplici, capaci di parlare ad un pubblico occasionale e ad un pubblico esperto, a chi conosce la storia dei codici architettonici e a chi passando comincia a pensare a cosa c’è oltre quel muro. Non sono solo finestre possibili, sono possibili via di fuga verso altre dimensioni. Mi fanno pensare a quando la Pantera Rosa disegna una porta su un muro, la apre ed esce in un altro universo, in un mondo parallelo. Mi piacciono in particolare quando la loro presenza suggerisce particolari modi di abitare, dentro il molo di un porto, sotto un viadotto, in una grotta sugli scogli… le trovo colte e soprattutto con un ragionato pensiero riguardo al luogo in cui operano, che siano spazi urbani o naturali. Mi fanno pensare che forse questo fenomeno della street art stia finalmente prendendo strade artistiche interessanti, che siano una finestra di uscita dalla street art che abbiamo conosciuto negli ultimi tempi. Anche se mi auguro che chi si esprime con la pittura sui muri cerchi di andare ancora molto più in là.

     

    [/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_video link=”http://www.youtube.com/watch?v=F2s83TgisY8″ full_width=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]