Avanguardie Urbane | Moneyless “Derazionalizzare Piacentini”. Un’installazione site-specific dell’artista di Lucca per mettere in crisi il razionalismo del grande architetto autore dell’imponente portale di ingresso dell’università La Sapienza di Roma

Derazionalizzare Piacentini

Moneyless, 2013
Lana & nylon
Roma, piazzale Aldo Moro

Curatore
Stefano S. Antonelli
Produzione
999Contemporary
Project Management
Francesca Mezzano

Patrocinio
Roma Capitale Municipio Roma II
Università La Sapienza
Foto
999Contemporary

 

 

 

 

 

L’opera di Moneyless consiste in due grandi installazioni site-specific  in lana e nylon sospese su piazzale Aldo Moro, la porta d’ingresso dell’università La Sapienza di Roma. Il piazzale é dominato dal portale monumentale progettato da Marcello Piacentini nel 1933, una pietra miliare dell’architettura razionalista, solo angoli a 90°.

Le strutture di Moneyless nascono come prismi wireframe sospesi nei boschi, nella natura e quando le ho viste per la prima volta sono stato colpito dalla componente poetica che riuscivano ad evocare, un’immagine geometrica che muta col mutare del punto di vista, sullo sfondo del caos naturale. Realizzarle sullo sfondo di un archetipo di architettura razionalista era una sfida, derazionalizzare Piacentini, questo ho chiesto a Moneyless, creare due opere in grado di disturbare la razionalità a 90° del grande architetto.

Sculture effimere, la cui vita, dal momento in cui vengono liberate dal loro creatore, evolve in relazione all’ambiente, mutando e arrivando a dissolversi in esso, soggette come sono agli agenti atmosferici. La cifra stilistica di Moneyless tanto sui muri quanto ancor più nelle sue sculture è quella della sottrazione, della creazione di forme ridotte ai minimi termini con una forte tensione interna, che nasce proprio dalla lettura di elementi reali traslati in elementi irreali. Forme che vivono nel mondo delle idee, che rappresentano le idee di realtà dell’artista. Forme solidificate dallo sguardo dello spettatore che galleggiano nello spazio sostenute da invisibili fili che le ancorano ad esso. Forme che, quando dialogano con le architetture, le infondono quella sintesi vettoriale necessaria ad una percezione profonda dell’essenza della realtà. Il mondo delle forme geometriche pure e semplici viene eletto da Moneyless a protagonista della sua infinita ricerca espressiva che tutt’oggi avanza in questa direzione.