Derazionalizzare Piacentini
Moneyless, 2013
Lana & nylon
Roma, piazzale Aldo Moro
Curatore
Stefano S. Antonelli
Produzione
999Contemporary
Project Management
Francesca Mezzano
Patrocinio
Roma Capitale Municipio Roma II
Università La Sapienza
Foto
999Contemporary
Le strutture di Moneyless nascono come prismi wireframe sospesi nei boschi, nella natura e quando le ho viste per la prima volta sono stato colpito dalla componente poetica che riuscivano ad evocare, un’immagine geometrica che muta col mutare del punto di vista, sullo sfondo del caos naturale. Realizzarle sullo sfondo di un archetipo di architettura razionalista era una sfida, derazionalizzare Piacentini, questo ho chiesto a Moneyless, creare due opere in grado di disturbare la razionalità a 90° del grande architetto.
Sculture effimere, la cui vita, dal momento in cui vengono liberate dal loro creatore, evolve in relazione all’ambiente, mutando e arrivando a dissolversi in esso, soggette come sono agli agenti atmosferici. La cifra stilistica di Moneyless tanto sui muri quanto ancor più nelle sue sculture è quella della sottrazione, della creazione di forme ridotte ai minimi termini con una forte tensione interna, che nasce proprio dalla lettura di elementi reali traslati in elementi irreali. Forme che vivono nel mondo delle idee, che rappresentano le idee di realtà dell’artista. Forme solidificate dallo sguardo dello spettatore che galleggiano nello spazio sostenute da invisibili fili che le ancorano ad esso. Forme che, quando dialogano con le architetture, le infondono quella sintesi vettoriale necessaria ad una percezione profonda dell’essenza della realtà. Il mondo delle forme geometriche pure e semplici viene eletto da Moneyless a protagonista della sua infinita ricerca espressiva che tutt’oggi avanza in questa direzione.