Structures
Specter, 2013
Acrilici su cemento
Roma, via Silvio D’Amico
Curatore
Stefano S. Antonelli
Produzione
999Contemporary
Project Management
Francesca Mezzano
Dipinto con vernici ecologiche
OIKOS
Patrocinio
Roma Capitale Municipio Roma VIII
Foto
999Contemporary
The Blindeyefactory
di Diego Fadda ilgorgo.com
Il lavoro di Gabriel Specter è innanzitutto fortemente connesso con il luogo dove prende vita, l’artista statunitense si adopera a creare lavori in cui la componente di immersione sia totale, possiamo trovare una fedele riproduzione di un vecchio negozio sotto forma di vere e proprie installazioni, sono lavori che si ispirano fortemente alla gente del posto, alle storie, l’architettura del luogo, la pubblicità presenti in quel determinato spot, rompono la noia innestandosi tra le viuzze e gli anfratti dei muri, interagendo con essi e di conseguenza con chi ci si trova di fronte.Segnando il proprio percorso ed operato in veri e propri progetti, salta immediatamente all’occhio una delle produzioni più interessanti, quella che vede l’interprete agire attraverso stilemi fortemente legati a delle strutture, con una forte influenza geometrica. “Structures” appunto è il filone che vede Specter interagire con lo spazio attraverso grandi configurazioni, la componente dello spazio anche qui è fortemente marcata e radicata offrendo all’artista l’opportunità di setacciare e un ambito decisamente più astratto quelli che sono gli sviluppi visive che si aprono attraverso il suo immaginario, mostrandoci ancora un esperienza nuova osservando una parete dapprima anonima.
Per la sua facciata romana Gabriel Specter opta per un bella realizzazione ottica, il gioco di quadrati assemblati noterete, osservando in profondità le immagini, che presenta degli errori, questi fanno si che il lavoro generi una serie di effetti ottici incredibili con tridimensionalità e profondità a farla da padrone, un inganno per la vista documentato nelle fasi di realizzazione e nell’eccellente risultato finale